giovedì 30 dicembre 2010

mi auguro un 2011...speziato!

E' il 30 dicembre, chiedersi com'è stato questo anno viene quasi spontaneo e naturale.
Mi vedo l'anno scorso, è il primo gennaio, sono le 4 o forse le 5 non ricordo. E' appena passato uno degli ultimi dell'anno più belli di sempre..abbiamo festeggiato, abbiamo mangiato, ballato e bevuto...adesso siamo a casa di un amico che ci ha preparato dei materassi per dormire. Tutto fa molto accampamento, ma piuttosto di affrontare un viaggio in macchina a notte fonda e soprattutto ciucchi va bene così...
Il discorso è ovvio, prima di addormentarsi si parla dei buoni propositi per quello che sarà il 2010.
Sono tanti e forse sempre gli stessi: trovarsi un uomo, avere il corpo perfetto, finire gli studi,... e chi più ne ha più ne metta...
Io devo dire ho sempre parecchie aspettattive di fronte a un nuovo anno, e non so perchè il 2010 mi ispirava parecchio, forse perchè è una cifra tonda tonda. Credevo, davvero, fosse l'anno della svolta.
Non è stato proprio così.
E' stato un anno molto, molto faticoso...e triste a certi tratti.
E' stato l'anno in cui c'è stato il completo e definitivo distacco da quella che oramai è la mia ex compagnia.
Ho passato degli anni davvero belli con loro, momenti unici e irripetibili con qualsiasi altre persone ma è andata così, mi è capitato quel qualcosa che non ho scelto ma che mi ha fatto scegliere.
Ho trovato nuovi amici in compenso, e che sotto un certo punto di vista devo chiamare ancora nuovi.
Nuovi perchè non ho ancora avuto il modo di conoscerli fino in fondo, ho solo potuto assaporare il piacere della loro compagnia, delle loro risate e del loro modo di fare e pensare così simile al nostro, al mio.
C'è ancora tanto da scoprire in loro, ma c'è tempo. Io sono fatta così, un vero e proprio diesel.
Ho rafforzato le mie amicizie di sempre, quelle per cui ho dovuto scegliere di perdere qualcuno lungo il cammino, ma che mai avrei sopportato di abbandonare.
Quelle amicizie che nascono alle elementari e che ti accompagnano da sempre, a volte le senti, a volte no.
Gli anni e le esperienze riescono ad allontanarti e a riavvicinarti senza mai perdere quel qualcosa che ti tiene legato da sempre.
Il 2010 è stato un forte nodo, con loro, uno dei tanti.
E' stato anche l'anno in cui ho approfondito l'amicizia che ho con altri due amici. La coppietta di turno.
Lei è da un po' che la conosco, non da sempre, ma da qualche anno. Lui idem, da due anni circa.
Credo che il 2010 sia stato l'anno in cui ho legato in maniera assoluta e definitiva con loro.
Probabilmente perchè ho passato con loro la vacanza più bella di sempre, in Croazia, e anche se non vuoi una settimana passata con qualcuno ti unisce.
Sono forse le persone per cui la barra dell'amicizia è salita di più, da conoscenti poco più ad Amici...sottolineo la A maiuscola!
E poi c'è lei, quell'amica di cui ogni tanto scrivo qui sul blog: l'ho chiamata fiore, l'ho chiamata ombelico....
Lei è sempre stata un capitolo a parte nella mia vita, nell'insieme delle amicizie, ma nel sottoinsieme delle amicizie speciali.
Il 2010 con lei è stato un po'...come dire.... un po' una montagna russa. Un sali e scendi di emozioni, una salita faticosa, triste,pesante...quei giorni in cui non riesci a pensare positivo, credi che così come è nata, per caso ,così finirà... e una discesa di quelle che ti tolgono il fiato, di quelle che non puoi far altro che alzare le mani e farti invadere da quello che ti circonda, dall'aria che violentemente ti sbatte contro, così ogni emozione e sentimento con lei ti lascia con le braccia alzate, segno di resa, segno che tutte le paranoie che mi faccio e i pensieri cattivi sono solo il frutto di una piccola salita.

L'amore... l'amore non mi ha portato praticamente niente nel 2010. Qualche uscita, qualche piccolo sossulto, ma poco altro.
Bè poi di recente c'è stato il ritorno di lui, di quello che qualche anno fa mi aveva fatto veramente venire le formiche allo stomaco, poi l'improvvisa scomparsa e l'improvviso ritorno qualche mese fa, ma purtroppo le formichine dello stomaco non si sono attivate!

Il lavoro.... il lavoro è una nota dolente...
Non riesco più a ricaverne nessun tipo di soddisfazione. La voglia di cambiare è tantissima.
Ultimamente trovo tantissima sodisfazione nel far da mangiare, soprattutto stuzzichini e antipastini.
Il mio desiderio, quella piccola lucina che c'è la in fondo è quella di aprire un bar tutto mio.
Un bar da aperitivi accompagnati appunto da stuzzichini e antipastini. Un bar alla moda, sui toni del bianco e del nero, moderno...
Un bar in cui posso decidere cosa fare, in cui posso sperimentare...ma questo è solo una lucina lontanissima, troppo lontana per metterla nei propositi del 2011.

...

Bè tutto sommato rileggendo quello che ho scritto non è stato poi così disastroso, però....è come mangiare la solita minestra per giorni e giorni e oltre ad essere sempre la solita, manca di sale... è diventata insapore.
Nei propositi del 2011 sicuramente c'è quello se non proprio di cambiare la minestra, di trovare il sale per insaporirla, magari non solo il sale ma tante spezie che assieme riescono a insaporirla talmente tanto da renderla diversa al gusto.

Questo è il mio augurio quindi...di insaporire la solita minestra, non pretendo di cambiarla, forse per quello non basta un anno, ma di renderla speciale e non basta il sale, mi auguro pepe, curcuma, timo, curry, peperoncino e tanto altro ancora...

martedì 28 dicembre 2010

..foto presepe..

e dopo uno stop più o meno forzato torno al blog con le foto del mio presepe...






Impegno tanto, soddisfazione poca.
E' da Novembre che la smeno con questo presepe, forse è per questo che la gente si aspettava chissà cosa, poi si presentano li davanti e dicono "ehm si...carino...un po' spoglio..."
Sarà forse anche un po' spoglio ma secondo me mica tengono conto di cosa possa voler dire fare un lavoro del genere..
L'anno prossimo probabilmente lo migliorerò, per me non per la gente che non apprezza.
Nonostante tutto io però sono contenta di quello che venuto fuori, se non piace ...amen!

venerdì 17 dicembre 2010

Natale...o quasi

Sarà che fuori nevica, sarà che tra un paio d'ore sono ufficialmente in ferie, sarà che ho il pensiero fisso di finire il presepe, sarà che se ne parla da almeno un mese, comincio ufficialmente a pensare al Natale.
Ma dov'è il Natale? Cos'è il Natale?

Come detto ho il pensiero fisso di finire il presepe, perchè da qualche anno mi è venuta questa passione.
Quest'anno ho cominciato a pensarlo a Novembre.
Ho trovato una bellissima immagine su internet e da quella non mi sono più schiodata.
Ho preso cartoncino, das, gesso, legno, tempere e ho cominciato.
Da Novembre, più o meno tutte le sere che ho disponibili, vado in quella che una volta era una taverna, ora lo chiamo "bunker dei pasticci".
Taglio, coloro, faccio, brigo.... sta venendo bene, dico la verità. Ancora gli ultimi ritocchini e poi potrò finalmente metterlo in casa e farlo vedere alla gente.
Ho perso tanto, tantissimo tempo in tutto quello che è la struttura interna, in tutto quello che è il fuori.
Muri di gesso, porte scolpite nel polistirolo e ricoperte anch'esse con il gesso. La tonalità del colore che non riuscivo a trovare. Mi sono concentrata soprattutto li.
Quest'anno ho deciso di fare anche la natività, quindi non ridurmi alle classiche statuine di plastica, ma farle, dal nulla.
Mi sono limitata a fare la natività, testoline fatte di das, corpo di fil di ferro e cotone e poi ai vestiti ha pensato la mia mamma.
La cosa a cui ho dedicato meno tempo in assoluto è stata proprio la statuina di Gesù.
Ho fatto la testolina in das, un batuffolo di cotone per fare il corpo e poi l'ho avvolto in una striscia di stoffa.
Eccolo li, ecco il Natale.
Si pensa tanto all'esterno, al contenitore del Natale, ma poi ci si dimentica della vera essenza della festa.
Il Natale io l'ho avvolto in una fascia di stoffa, ho fatto due occhietti addormentati e nulla più.
Ho cercato di ricreare però la giusta atmosfera con un gioco di luci.
Il mio presepe infatti è la classica stalla, resa cupa dai colori che ho scelto. Toni del grigio e del nero. Un ambiente freddo, cupo.
Fuori dalla stalla una via, con delle porte, una fontana. Il tutto colorato con sfumature di giallo, ocra e marrone chiaro.
Ho messo una luce gialla a marcare il fatto della luminosità, del giallo, della vita.
Nella stalla è tutto buio, tutto tranne quella testolina di das, illuminata da un piccolo faretto.

Ho fatto tutto in maniera casuale, solo ora pensandoci ho visto che non solo ho fatto un bel presepe ma che ho ricreato perfettamente quello che è il mio Natale.
La voglia di tenere la strada affollata fuori, staccata.
Il buio della stalla. Non un buio che fa paura, ma un buio intimo, un buio che vuole proteggere ciò che gelosamente contiene.
Li dentro c'è il mio Natale.
Il 25 Dicembre ho voglia di creare il buio attorno a me, anche solo per un istante, e dare spazio a quella luce che illuminerà il mio vero Natale.

non appena sarà finito aggiungerò anche qui qualche foto del mio presepe, intanto non posso far altro che guardarmelo in solitaria, mel mio bunker dei pasticci e dirmi "brava Dani, ottimo lavoro!"


giovedì 16 dicembre 2010

..se..

.. Se telefonando io potessi dirti addio..
.. Se bastasse una sola canzone..
.. Se io fossi stato un po' meno distante un po' meno orgoglioso un po' meno che?
Se lei fosse stata un po' meno gelosa un po' meno nervosa un po' meno e..
.. Mi tieni con te con un ma e con un se..

Come sarebbe stata la mia vita se... se avessi continuato a giocare a calcio, se avessi potuto continuare a portare avanti quella che una volta era la mia ragione di vita, poi è arrivato l'infortunio e ho dovuto fermarmi.

Come sarebbe stata la mia vita se... se avessi continuato gli studi, se mi fossi iscritta all'università, a quell'università di Bologna che mi aveva acceso una lampadina, ma che ho fatto spegnere immediatamente per non andar contro al volere dei miei. Mi è mancato forse il coraggio di fare di testa mia, di prendere e andare per la mia strada.

Come sarebbe stata la mia vita se... se avessi accettato quella proposta di lavoro un annetto dopo l'assunzione nel posto in cui mi trovo tutt'ora.

Come sarebbe stata la mia vita se... se avessi legato con un altro tipo di amici, quelli che vanno a ballare, quelli che fanno tardi la sera, quelli che prendono la vita con un po' meno serietà e un pizzico di incoscienza.

Come sarebbe stata la mia vita se... se mi fossi impegnata davvero con uno dei due ragazzi a cui mi sono sentita davvero legata, ma per mille e più paure ho abbandonato senza tante spiegazioni.

Come sarebbe stata la mia vita se... se avessi agito di cuore e non di mente.

Come sarebbe stata la mia vita se... se mi vestissi con abiti colorati e non scuri.

Come sarebbe stata la mia vita se... se avessi preferito l'italiano alla matematica.

Come sarebbe stata la mia vita se... se mi fossi lasciata andare. Se avessi messo da parte la mia parte razionale che spesso soffoca i sentimenti. Se mi fossi resa conto che non tutto si può tenere sotto controllo nella vita.

Come sarebbe stata la mia vita se...

La vita ci pone davanti a mille se, mille strade da percorrere.
Non sono affatto sicura che quelle che ho preso fin'ora siano giuste, non tutte.
Quello che sono ora è frutto dei miei se, di come li risolvo, di come li affronto e spesso lascio da parte.

Presto sarà un nuovo anno, nei miei propositi metterò quello di prendere più seriamente questi se, non i passati, quelli oramai non tornano più indietro ma i futuri in modo di poter scrivere, tra qualche anno, un post in cui mi ritengo fortunata e soddisfatta di aver preso i giusti se..

mercoledì 15 dicembre 2010

..prima o poi ce la faccio!

Post stupidino stamattina, ma siccome ci faccio un pensierino due volte al giorno mi sembra giusto spenderci due righe.
Questa è la scena: ore 11.00, è ora della pausà caffè. Finisco di fare quello che sto facendo, prendo la mia chiavetta e mi dirigo verso la macchinetta del caffè.
Infilo la chiavetta, guardo il mio credito (mi sento ricca quando supero l'euro, e questo succede gran poco) e poi vado a colpo sicuro: caffè macchiato.
A questo punto parte il mio ragionamento, ci dev'essere quell'istante che separa il momento in cui io premo il bottone "caffè macchiato" e il credito che mi viene scalato. Per quanto infinitamente piccolo sono sicura che questo istante brevissimo esiste....Per due volte al giorno io tento di beccare quell'istante ma non ci sono ancora riuscita. Togliere la chiavetta dopo che la macchinetta ha capito che voglio un caffè macchiato ma prima che faccia in tempo a scalarmi i soldi.
Anche perchè facciamo due conti...sono 35 cent a caffè= 70 cent al giorno
70x5=3.50€ a settimana
3.50x4=14€ al mese
14x12=168€ in un anno 
togliamo le 5 settimane circa in cui non si lavora in un anno arrivo arrotondando a 150€ l'anno che potrei risparmiare di caffè.....mica banane!
Sono sicura che prima o poi ci riuscirò!

lunedì 13 dicembre 2010

Sabbia tra le dita

Sono estremamente lunatica!
La persona più lunatica che conosco.
Il mio ultimo post si intitolava mi piace vivere, oggi mi è quasi venuta la tentazione di eliminarlo!
Come se tutto quello che ho scritto si fosse improvvisamente annullato, come se quelle parole le avesse scritte un'altra persona!
Sono lunatica, il mio morale passa da 0 a 100 in pochissimi minuti e viceversa.
Basta poco per farmi contenta e ancora meno per scaraventare il mio morale negli abissi dello stato d'animo!
Sono odiosa, il mio sorriso diventa falso e spesso non mi impegno neanche a farlo, le parole che pronuncio si possono contare sulle dita di una mano, parole dette per forza, parole dette perchè devo.
Mi detesto quando sono così. Sento che l'unica cosa utile che faccio è respirare e me la prendo con chi mi sta attorno.
La voglia è quella di prendere e andare a sedermi su una panchina all'aperto, davanti al lago e svuotare la mente. Piangere, ridere, parlare da sola, ascoltare, guardare,....
Invece sono qui, seduta ad una scrivania, il rumore delle macchine, l'odore dell'inchiostro...
Prendo la mia vita e la sento scivolare tra le dita. Come se fosse sabbia, mi riempio le mani ma non riesco a trattenere nulla, solo pochi granellini rimangono.

Aspetto la prossima bella giornata...

venerdì 10 dicembre 2010

Mi piace vivere

Oggi scrivo perchè sono contenta.
E' sempre troppo facile piangersi addosso, lamentarsi e assistere alla propria vita che ti passa davanti come un film.
Oggi sono contenta.
Semplicemente contenta si esserci, di fare, di dare, di ricevere...
Oggi c'è il sole, ed è spuntato anche dentro di me, era sparito da qualche giorno ma oggi è tornato a brillare.
Mi godo questo calore, l'abbraccio che mi sento attorno, la gioia che mi scorre nel sangue.
Sono contenta e non importa se durerà un' ora, un giorno, un mese, un anno e perchè no tutta la vita!
Troppo tempo perdiamo a rincoglionirci nei pensieri, nel buio della nostra mente, nelle insoddisfazioni.
Lasciamo entrare la luce, sorridiamo!
Viviamo a pieni polmoni, respiriamo a fondo!
Questa è la mia vita.
Non me ne accorgo spesso, ma è meravigliosa!

Grazie a chi la rende tale

In questo tempo che ti frega se non hai un’idea
ma poi ti spezza in due se usi un po’ di fantasia
in questi giorni che hanno sempre doppie verità
tu sai già che se cerchi risposte
mai nessuno le dà
in questo mondo in confusione che non gira più
che se non alzi un po’ la voce non esisti tu
non è difficile trovar chi pensa come me
e comunque si mettan le cose
vado avanti perché

mi piace vivere vivere
fare e decidere
anche di testa mia
mi piace vivere vivere
è il mio carattere
e poi sia quel che sia
mi piace vivere vivere
sono convinto che
se sbagli non ne fai
non sei vivo mai

non voglio stare qui che sembro una fotografia
con i ricordi messi in fila a farmi compagnia
se perdo tempo ad aspettare non concludo e so
che qualcuno più svelto mi toglie
anche quello che ho

mi piace vivere vivere
fare e decidere
anche di testa mia
mi piace vivere vivere
è il mio carattere
e poi sia quel che sia
mi piace vivere vivere
fare il possibile
per starci dentro anch’io
mi piace vivere vivere
e senza chiedere prendermi quel che è mio
io voglio vivere vivere
se sbaglio chi lo sa
ma scelgo sempre io quello che mi va

mi piace vivere vivere
fare e decidere
anche di testa mia
mi piace vivere vivere
è il mio carattere
e poi sia quel che sia
mi piace vivere vivere    (Nek - Mi piace vivere)



giovedì 9 dicembre 2010

Sarai il mio ombelico...

Uno dei passi decisivi verso l'autonomia è il taglio del cordone ombelicale psicologico.
Questa operazione può essere avvertita come un'esperienza molto dolorosa e difficile da compiere.
La presenza del cordone ombelicale simboleggia uno stato di forte dipendenza nei confronti della figura materna e del vissuto infantile.
Volersi bene implica la decisione di recidere i soffocanti condizionamenti derivanti dall'infanzia, per tornare a nascere alla luce del «vero sé».


Per il mio nuovo post ho dovuto spulciare i siti "per mamme" e quello che ho trovato è esattamente quello che stavo cercando.
Il legame che si crea tra mamma e figlio con il cordone ombelicale è di assoluta dipendenza.
Può crearsi questo legame anche in un'amicizia, lo so, lo sto provando.
Quanto è giusto però mantenerlo? si parla di un legame forte ma allo stesso tempo morboso e fragile.
Ho voglia di tagliare questo cordone che ci tiene legate, il che non vuol dire perderti ma avere tra noi il  "vero sè".
Ho voglia di respirare aria nuova intorno a noi, più pulita e pura.. aria vera...
Voglio averti vicina non perchè c'è un cordone che ci tiene legate ma perchè le nostre strade sono parallele.
Non basta prendere la forbice e tagliare, bisogna fare il taglio psicologico.
Per troppo tempo ti ho tenuta legata a me soffocandoci, non è stato giusto per me e neanche per te.
Sarà doloroso ma necessario, so che farà bene a entrambe.
Tagliamo, cercherò di farlo.
Non cambierà nulla, solo ti lascerò andare rimanendoti vicina.
Ci sarà comunque il nostro ombelico, la cicatrice tua, indelebile che avrò con me per sempre, quel nodino che è legato e che mai si slegherà.





martedì 7 dicembre 2010

Il principe azzurro

Si, io sono una di quelle ragazze che cercano e credono ancora nel principe azzurro. Nell'amore da fiaba, nell' aver voglia di dare tutto ad un uomo, saperlo ringraziare giorno dopo giorno dell'amore che mi da, saperlo stupire, saperlo corteggiare, dedicargli una canzone, prenotare un tavolo per due nel posto più chic del paese, o il più insolito, parlare di lui, avere voglia di vederlo solo per ricevere un suo abbraccio....
TAC basta...sogno finito, questa persona per ora non esiste...
Per quello che si sente in giro, per come vanno le cose in generale, mi sento un po' aliena a credere nel principe azzurro....
Io so chi incolpare...il signor Walt Disney.
Tutte le storie in cui è protagonista una donna, finiscono con il lieto fine ed un uomo al suo fianco.
Qualsiasi tipo di donna:
- la poveraccia che poi si scopre essere una principessa (la bella addormentata nel bosco e biancaneve)
- la poveraccia che poi diventerà principessa (cenerentola)
- la principessa a tutti gli effetti (jasmine)
- il maschiaccio (mulan)
- la selvaggia (pocahontas)
- la contadinella (la bella e la bestia)
- la donna-pesce (la sirenetta)
- la dedita al lavoro (la principessa e il ranocchio)
- la stronza (hercules)
- la zingara (il gobbo di notre dame)
- l'esploratrice (hercules)
e da ultima anche - l'eremita (rapunzel)

Eccolo qua il problema, tutte e dico tutte felici e contente...
L'amico Walt non ha pensato di creare il personaggio femminile che aimè resta single, non ci ha messo davanti a questo rischio.
Tu cresci tranquilla perchè hai la certezza che prima o poi qualcuno arriverà, che sia a cavallo o sul tappeto volante non importa.
Cresci cresci cresci e vedi che tutte le principessine attorno a te trovano il loro principe e tu resti li...aspettando che Walt da qualche parte ne stia disegnando uno anche per te.
Forse si è dimenticato, bhò!
Io resto qui ad aspettare, sperando di non fare la fine di Alice nel paese delle meraviglie che è l'unica che alla fine non cucca!

lunedì 6 dicembre 2010

Voglio vivere col sole in fronte!

Voglio vivere così,
col sole in fronte
e felice canto
beatamente.

Ultimamente però si potrebbe cantare solo questo:

Vivo così,
con la pioggia in testa
e i reumatismi
dolorosamente

Basta! Io non ne posso più di questo maltempo, sarò scontata e ovvia ma io comincio ad odiare tutta questa pioggia.
Passi in giardino e ti servono gli anfibi, i tergicristalli della macchina oramai partono in automatico, non puoi programmare niente, non riesci a fare niente che sia all'aperto...che balle!
Io credo ci sia una certa affinità tra il mese di nascita e la temperatura corporea, e non solo, che uno preferisce avere.
Ho notato che nella maggior parte dei casi, uno preferisce se non proprio il mese, almeno la stagione in cui è nato.
Io ad esempio sono nata il 24 luglio. Adoro questo mese, adoro il caldo, adoro i raggi del sole sulla pelle, adoro anche l'afa, adoro sudare, adoro poter prendere il gelato e tante altre cose tipicamente estive!
In generale anche per le persone che conosco vale questa regola, spesso il mese di nascita equivale anche alla stagione preferita.
Nonostante tutto voglio trovare a chi piace questo tempo del cacchio.
Ha rotto credo un po' a tutti, ma se c'è magari a chi sta indifferente io no! Io sto proprio male, non fosse per la pioggia io sto proprio male al freddo...
C'è chi dice "bè ma dal freddo ti puoi coprire, con il caldo invece puoi svestirti fino ad un certo punto!"
Io questa mattina sono uscita con canottiera, polo dalle maniche corte e due felpe eppure ho freddo...non è che posso vestirmi tanto di più..
E le mani poi, parliamo delle mani? quella del mouse è sempre e comunque assiderata, ma solo perchè l'altra se non mi serve riesco a rintanarla dentro la manica..
Non si può, non si può vivere col freddo...
Se poi ci fosse la neve le mie imprecazioni aumenterebbero a dismisura..
Ci sono quelli che dicono "che bella la neve, sperimo nevichi quest'anno!"
Poi magari son quelli che rimangono a casa al calduccio, cioccolata, copertina, divano...
La neve è bella dove sono attrezzati per la neve, qui no!
Basta freddo, basta....
Oramai ho anche il mio ginocchio malandato che chiede una pausa! Piccolo ginocchio mio io non posso farci niente.
Io l'ho sempre detto, sono una polinesiana mancata....sole sole sole 365 giorni l'anno!

Voglio vivere così, col sole in fronte!

venerdì 3 dicembre 2010

Sciopero calciatori...ma che bella battuta!

E per la seconda volta nel giro di poco tempo spunta fuori lo sciopero del calciatori.
Non so come reagisce la gente davanti a questa notizia di solita ma io, una grassa risata me la faccio...
L'11-12 dicembre è previsto appunto lo sciopero, ma i giorni che restano lasciano aperta la trattativa...
Ora, io non so per cosa scioperano questa volta, ho letto i motivi per cui hanno scioperato un paio di mesi fa e mi è partita un' altra grossa risata.
Pensa un po'... tutto nasce perchè ci sono delle discordanze tra Aic e Lega di serie A...ma poverini!
Vi riporto gli 8 punti di discordanza, così tanto per portare il buon uomore sul blog:
  1. Contratto flessibile con introiti legati ai risultati. L’Aic lo vuole flessibile solo al 50%, la Lega di serie A lo vuole per intero, compresa l’automatica riduzione degli stipendi in caso di retrocessione in serie B;
  2. Professionalità al 100%. Secondo la Lega il calciatore deve fare solo il calciatore, per l’Aic è libero di svolgere un’altra professione durante il tempo libero;
  3. Il comportamento dev’essere rigido ed eticamente irreprensibile per la Lega anche fuori dall’orario di gioco o allenamento, mentre per l’Aic i calciatori devono essere liberi di fare quello che vogliono durante il tempo libero;
  4. Le terapie fisiche devono rimanere circoscritte allo staff del club per la Lega, mentre per l’Aic i calciatori possono farsi curare da chi vogliono (come già avviene con gli specialisti come Martens che cura i più grandi campioni di qualsiasi club);
  5. Le sanzioni per la Lega devono essere pagate dal club in modo automatico, per l’Aic invece bisogna sempre rimettersi alla decisione del collegio arbitrale. Inoltre l’Aic vuole avere mano libera nelle sanzioni ai propri calciatori, svincolandole dall’ingaggio (attualmente non si può superare il 30% dello stipendio);
  6. Il presidente del collegio arbitrale dev’essere scelto esternamente dalla Lega; tramite sorteggio interno dall’Aic;
  7. Per la Lega un allenatore può allenare una squadra in due gruppi distinti, per l’Aic i calciatori devono invece stare tutti uniti;
  8. Il punto più dibattuto è l’ultimo, quello dei trasferimenti. Per la Lega un calciatore non può rifiutare il trasferimento ad un club dello stesso livello di quello in cui si trova attualmente e che gli garantisca lo stesso stipendio, se il suo club di appartenenza si accorda per la vendita del cartellino. In caso di rifiuto, il contratto si intende rescisso automaticamente con una multa da pagare da parte del calciatore che ammonta al 50% del suo stipendio. L’Aic si oppone totalmente a quest’iniziativa
Io non so per cosa sia il prossimo sciopero, non mi interessa e non ho voglia di cercare.
Ho cercato invece gli stipendi dei calciatori che giocano nella nostra serie A.
- Ibrahimovic 9 milioni
- Eto'o 8 milioni
- Dinho e Ronaldinho 7,5 milioni
- Buffon e Pirlo 6 milioni
- Totti 4,9 milioni
- Cassano 2,8 milioni
 (qui li trovate tutti http://www.gazzetta.it/Calcio/07-09-2010/gli-stipendi-serie-a-top-11-711054994623.shtml )

Detto questo, ora mi rivolgo a te, caro calciatore, ma con che coraggio scioperi?
Non so se lo sai ma il primo vero ed effettivo sciopero in Italia fu proclamato dal 16 al 21 settembre 1904 e vi parteciparono tutti i lavoratori italiani per protestare contro l'eccidio voluto da Giolitti dei minatori sardi di Bugerru.

Caro calciatore, ripetimi con che coraggio tu fai sciopero? con che coraggio ti prendi questo diritto tanto sudato e tanto voluto?no perchè non riesco a capire come un uomo che fa un gioco (non un lavoro) e prende soldi a valanghe possa protestare contro questo!
Per tutti quei soldi se fossi tra i capoccia che fanno le regole potrei benissimo metterti quella di giocare  in mutande rigorosamente rosa.
Non ti sta bene? cambi lavoro e vai a fare l'operaio, prendi 1000 euro al mese, ti fai le tue 8 ore di lavoro al giorno e poi forse puoi parlare di sciopero.

Il tutto detto da una che il calcio lo adora in quanto gioco... e basta!
Il vero calcio forse c'era alle origini, quando i calciatori durante il giorno lavoravano e la sera andavano ad allenarsi.
Il vero calcio l'ho visto in una partita di calcio femminile al Bentegodi : Bardolino contro una squadra della Danimarca mi pare. Entrata gratuita, in campo la vera passione e la voglia di giocare.
Il calcio vero lo vedevo da bambina quando giocavo per strada con un pallone sgonfio e le ginocchia sempre sbucciate, perchè l'asfalto se cadi...fa male!
Il calcio vero l'ho provato seriamente poco più che bambina, quando mi allenavo sotto la pioggia e in mezzo al fango, ed erano gli allenamenti più belli!

giovedì 2 dicembre 2010

Ricordi...

Quanto è giusto vivere di ricordi? Quanto è giusto tentare di rimuoverli se questi fanno male?
Non si può e non si riesce a cancellare certi momenti e certe persone dalla mente, siano essi positivi o negativi.
Non è giusto, però, continuare ad aggrapparsi ad essi, la difficoltà di viverli come eventi passati, la capacità di archiviarli in un angolo della memoria e saper vivere il presente, saperselo godere!
Quante volte ho creduto di rapportarmi con le persone di adesso nella versione che però preferisco, solo perchè i miei ricordi me la fanno credere così. Prendono il periodo migliore di essa e me la mettono davanti, ma le persone cambiano, e io non riesco a stare al passo.
Forse è la ricerca di spruzzi di felicità nella mia giornata, forse è la nostalgia, forse è il voler tenere a tutti i costi in piedi qualcosa che però è già stato archiviato.
Il passato è la base del nostro presente, ma non è giusto attingere da li i pezzi necessari per andare avanti, è giusto crearne di nuovi per poter crescere realmente.

Ci vuole più coraggio per dimenticare che per ricordare. Sören Kierkegaard