venerdì 28 gennaio 2011

.. tutti a '90.. (e detta così...)

Ma quanto è dura la mattina del venerdì?
Ti svegli e vorresti non alzarti più dal letto...
Carica di una settimana di lavoro, il venerdì mattina non sembra diverso dagli altri giorni, ma è dura, è una ripartenza lenta.
Sai che è quasi finita ma hai una intera giornata di lavoro davanti...una lunga giornata di lavoro...
E' come sapere che c'è una bella fetta di tiramisù, di quelli belli ciozzi, dopo mangiato.
Insomma prima il dovere e dopo il piacere.
E' con la mentalità del tiramisù che si affronta il venerdì mattina.
Viene tutto spontaneo, come un automa affronti colazione, bagno, armadio, macchina, viaggio in macchina...
Ed è proprio durante il viaggio in macchina che scatta il rimedio...io ce l'ho, il rimedio del venerdì mattina (che a volte però parte già dal mercoledì)
E' il mio super mega power cd di dance anni '90!!!
No dai parliamone, quanto è gasante la dance anni '90?!?
I testi faranno anche pena ma non comprendendo la lingua inglese non mi fa nessuna differenza.
Devi alzare il volume a palla se no non è dance anni '90...ti assicuri che i bassi siano impostati più bassi che si può e poi ti assopori queste sonorità così dense...
Mi mette un qualcosa dentro che mi verrebbe da spaccare il mondo.
Quello che mi piace di più in assoluto di questo tipo di musica sono i crescendo di intensità..oddio non so neanche come si chiama nello specifico..
Il più figo di tutti è quello di Alexia, l'inizio di Summer is Crazy...

Chiudi gli occhi e senti la sua voce che domina su un quasi impercettibile sottofondo musicale.

Music is the key to fall in love
Music is the answer of the world
Music is the power to survive
When I feel down

Even if I'm wasting all my time
Trying to get your face out of my mind
The summer takes you back into my heart
Into my soul

(e da qui spacca...)

taradaradan tan tan tan tan (sirene...)
taradaradan tan tan tan tan (e giù di bassi a bombazza)
taradaradan tan tan tan tan
taradaradan tan tan tan tan

 I remember the time
When we were spendings afternoons
Making love,
We used to fly up on the sun
We ruled the days,we broke the rules
We jumped the walls
You know that i will never
lose your love


The summer is crazy, ah ah
la, la, la, la,
The summer is crazy, ah ah
la, la, la, la,
The summer is crazy, tonight
The summer is crazy, tonight
The summer is crazy, tonight
la, la, la, la...


Vacca cane se mi esalta...oppure l'inizio di  Underworld - Born Slippy (il primo minutino perchè poi è da crisi epilettica...)

Dai, troppo figa la dance anni '90..Non ho citato Children di Robert Miles che è in assoluto la mia preferita....
Potrei conquistare il mondo a suon di dance anni '90, ti mette una carica dentro, ti fa salire l'adrenalina a mille....

Un suggerimento ai mille dj che ci sono adesso, imparate l'arte e mettetevi da parte!









giovedì 27 gennaio 2011

..La giornata della memoria..

La chiamano la giornata della memoria, ma la memoria solitamente implica un ricordo di vita vissuta, sentimenti, emozioni che si imprimono nella nostra mente.
E' incredibile come un avvenimento che non si è vissuto possa imprimersi nella memoria, situazioni che non ho vissuto, dolori ed umiliazioni che non ho provato.
Eppure noi li ricordiamo, viviamo il loro dramma senza averlo sentito sulla nostra pelle.
Lo sentiamo nostro attraverso i racconti che ci hanno lasciato, attraverso le immagini, attraverso quei campi di concentramento che trasudano ancora tanto odio e tanto disprezzo verso la vita umana.
La giornata della memoria per non dimenticare uno dei capitoli più tristi della storia.
Come può sentirsi una persona che viene sradicata dalla propria vita, colpevole solo di essere diversa, ma diversa da cosa?
Immagino un viaggio in treno con altre persone, silenziose, inconsapevoli del proprio destino ma consapevoli che quel treno non ti riporta a casa, mai!
Immagino scendere da quel treno, il tuo futuro è li davanti a te, ha il corpo fragile ricoperto di stracci bianchi e neri, il viso sporco di terra, gli occhi spenti di chi non è in grado di versare neanche più le lacrime.
Immagino un campo di concentramento.
Immagino spari, urla, pianti, rumori, frasi. Immagino un soffio che si infila tra i corpi freddi di chi non ha resistito, un soffio forse desiderato, un soffio che arriva tra tanti altri e che non crea scalpore ma si porta via l'anima di una persona innocente.
Immagino queste montagne di cadaveri, come fossero rifiuti, accatastati in un angolo. Magari qualcuno tra loro ancora respira ma non importa perchè presto smetterà di farlo.
Immagino la dignità dell'uomo calpestata, persone ridotte ad un numero di serie.
Immagino il dolore di una persona nel vedere il proprio corpo ridursi ad ossa, l'annullamento mentale e fisico.
Immagino la rassegnazione.
Immagino la disperazione.
Immagino i sogni e i desideri svanire tra la polvere e il filo spinato.
Immagino il freddo, immagino il buio.

Ciò che non posso immaginare è cosa spinge un uomo a ridurre un proprio simile ad una "cosa".
Non immagino quale possa essere la forza che ti spinge a premere un grilletto che in un urlo soffocato porta via una persona, persona che come te ha una famiglia, una casa, un lavoro, dei sogni...
Non immagino l'arroganza nel decidere che qualcuno sia migliore di qualcun'altro.
Non immagino lo schifo di sperimentare e abusare su corpi vivi o morti che siano.
Come potevano fare tutto ciò ed andare a letto tranquilli la sera?

Ricordiamo queste persone che per la follia dell'uomo hanno provato sulla loro pelle la vergogna, la malattia, il dolore, la morte...
Sono loro a chiedercelo, non rendiamo nullo il loro sacrificio.



Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

(Primo Levi, Se questo è un uomo, 1947)

mercoledì 26 gennaio 2011

..spirale..

La mia vita è un sottile strato di sabbia.
Ogni granellino è una persona, un momento, una circostanza...
E' tutto collegato, per ogni granellino ne esiste uno affianco.
Collegati da una rete di relazioni e avvenimenti.
Tutto è equilibrato e giusto.
Poi arrivi tu, un dito che si mette esattamente al centro.
Piano piano cominci a disegnare dei cerchietti,
nella sabbia, tra le mie cose.
E' un movimento a spirale il tuo,
al tuo passaggio i granellini si fanno da parte.
In maniera quasi impercettibile la spirale si allarga,
si fa spazio tra l'equilibrio che avevo creato.
La tua presenza scorre nella mia vita
e la sabbia si riduce ai lati.
Hai creato il varco attorno a te.
Poi il tuo dito si toglie,
Ora di te è rimasto solo il vuoto al centro,
il solco nella mia vita che rimarrà indelebile.


martedì 25 gennaio 2011

.. piccolo, grande uomo..

Il mio post di oggi vuole collegarsi in qualche modo a quello di ieri..
Oggi voglio dare spazio al ricordo di un piccolo, grande uomo.
Il suo, come quello di tante altre persone, è un ricordo che non va rinchiuso in una scatola, deve essere tenuto vivo per migliorare, per andare avanti e per fare in modo che certe situazioni spariscano da un mondo che noi chiamiamo civilizzato.

Domenica pomeriggio stavo facendo la mia pennichella post pranzo sul divano.
Quando riapro gli occhi trovo in tv una Licia Colò in lacrime, commossa a parlare di un bambino.
Lui era Iqbal Masih.
Purtroppo ho visto solo la parte finale della trasmissione, ma la curiosità mi ha portata a cercare la storia di questo bambino.

.. ecco la sua storia..

Iqbal Masih nacque nel 1983. Già a quattro anni cominciò a lavorare in condizioni di schiavitù, dopo che il padre l'aveva venduto poiché la famiglia doveva pagare le spese matrimoniali del primogenito. Iqbal fu costretto a lavorare incatenato a un telaio per circa quattordici ore al giorno, al salario di 1 rupia al giorno, l'equivalente di 3 centesimi di euro attuali. Cercò parecchie volte di sfuggire al direttore della fabbrica, che lo puniva gettandolo in una sorta di pozzo nero quasi senza aria, che Iqbal chiamava "la tomba". In seguito si scoprì che, la prima volta che Iqbal cercò di scappare, il padrone corrompendo i poliziotti se lo fece restituire.
Un giorno del 1992 uscì di nascosto dalla fabbrica/prigione e partecipò, insieme ad altri bambini, ad una manifestazione del Fronte di Liberazione dal Lavoro Schiavizzato (BLLF in inglese). In quella manifestazione, che celebrava la «Giornata della Libertà», Iqbal decise spontaneamente di raccontare la sua storia e la condizione di sofferenza degli altri bambini nella fabbrica di tappeti in cui lavorava.
Gli avvocati del sindacato contribuirono a liberarlo dal lavoro minorile e il segretario del BLLF,
Eshan Ullah Khan , lo indirizzò allo studio e all'attività in difesa dei diritti dei bambini.
Dal 1993 Iqbal cominciò così a tenere una serie di conferenze internazionali sensibilizzando l'opinione pubblica mondiale sui diritti negati ai bambini nel suo paese e contribuendo al dibattito sulla schiavitù mondiale e sui diritti internazionali dell'infanzia. Nel dicembre del 1994 ottenne un premio di 15.000 dollari sponsorizzato dall'azienda calzaturiera Reebok, con i quali Iqbal avrebbe voluto finanziare una scuola nel suo paese.
Ricevette una borsa di studio dall'Università Brandeis di Waltham, nel nord-est degli Stati Uniti, ma la rifiutò: aveva deciso di rimanere in Pakistan nella speranza di aiutare ancora i bambini del suo paese e rendere utile la propria esperienza. Continuò quindi a sfidare le continue intimidazioni dei fabbricanti di tappeti, che vedevano in Iqbal una minaccia.
Nel gennaio del 1995, partecipò a Lahore ad una conferenza contro la schiavitù dei bambini. Grazie a lui, circa tremila piccoli schiavi poterono uscire dal loro inferno: sotto la pressione internazionale, il governo pakistano chiuse decine di fabbriche di tappeti.
A causa del duro lavoro e dell'insufficienza di cibo, Iqbal non era cresciuto correttamente: all'età di 10 anni aveva già il volto di un vecchio e le mani rovinate per il lavoro ininterrotto cominciato dall'infanzia; a dodici anni pesava ed era alto come un bambino di sei.
Il 16 aprile del 1995, il giorno di Pasqua, Iqbal Masih venne assassinato mentre, nella sua città natale Muridke, nella zona di Chapa Kana, vicino a Lahore, si stava recando in bicicletta in chiesa (era Cattolico caldeo). Aveva 13 anni. Il processo che vide imputati gli esecutori materiali dell'omicidio non chiarì del tutto i dettagli della vicenda, sebbene apparve certo che il suo assassinio fosse opera di sicari della locale "mafia dei tappeti".
La polizia pakistana, molto probabilmente collusa con tale mafia, aveva scritto nella sua relazione: «l'assassinio deriva da una discussione tra un contadino ed Iqbal». Dei testimoni hanno però affermato di aver visto una macchina dai finestrini oscurati avvicinarsi a lui mentre era in bici e qualcuno al suo interno aprire il fuoco contro Iqbal.


Io questa storia non la conoscevo, l'ho messa qui per quelli che, come me, non hanno mai sentito parlare di questo bambino.
L'ho messa qui perchè mi sembra il minimo, dar voce a chi una voce non ha più ma l'ha usata per difendere tutti quei bambini trattati come schiavi, bambini a cui viene tolta l'innocenza dell'infanzia, bambini diventati grandi troppo infretta.
Pensare che tutto questo è stato fatto da un bambino mi fa rabbrividire.
Quale forza l'ha spinto? Un bambino solo, un bambino che non sapeva cosa volesse dire giocare e andare a scuola.
Io ho spesso a che fare con bambini della sua età.
Spesso li vedo spenti, viziati da un mondo che è pronto a dargli tutto, incapaci di stare con gli altri, casinisti e confusionari, pronti a protestare se non li ascolti per un attimo, vogliono primeggiare in tutto quanto, sono vere e proprie bombe caricate da una vita che li vede impegnati in mille e più cose.
Bambini schiavi del tutto.
E' vedendo loro che mi chiedo cosa sia scattato nella testa di Iqbal, un bambino che aveva in mano meno di niente.
Provo un'intensa ammirazione nei suoi confronti, ha trovato il coraggio che molti adulti potrebbero invidiargli, merito forse dell'incoscienza della sua età, lui semplicemente parlava e più parlava e più si rendeva conto di come un bambino dovrebbe vivere.
Tutto questo non l'ha fatto solo per lui ma anche per gli altri bambini che come lui sono costretti a una vita massacrante.
Il suo totale altruismo però l'ha reso un bersaglio facile. Il suo voler rimanere in mezzo agli altri bambini lo ha reso vittima di chi lo riteneva una voce scomoda.

Non riesco nemmeno a scrivere quello che provo rileggendo, ancora una volta, la sua storia.
Un misto tra ammirazione e rabbia .
Era solo un bambino, un piccolo e coraggioso bambino.
Avranno ucciso il suo corpo, ma la sua anima e la sua voce sono ancora vive e grazie a lui tanti altri bambini possono vivere in condizioni umane.

Il mio voleva solo essere un piccolo omaggio, il ricordo di un piccolo raggio di sole in mezzo alla nebbia che ci circonda.

 "Non ho paura del mio padrone. Ora è lui ad aver paura di me"

''Gli unici strumenti che i bambini dovrebbero usare sono la penna e il libro: sono questi gli strumenti della libertà''

"Chi uccide un bambino spegne il sorriso di una fata"

(Iqbal Masih)


 



lunedì 24 gennaio 2011

..ricordi..

Ci sono momenti che la vita non ti ridarà mai più indietro.
Pensieri, sensazioni, colori, profumi che rimangono in ostaggio nel limbo della memoria, pronti a venir fuori quando quelli del presente sembrano non bastare.
I giorni che passano e più passano e più rimangono indietro nella linea del tempo.
Passano e graffiano il contenitore dentro il quale li rinchiudiamo, testimoni di un tempo che è stato vissuto e che mai più potrà ripresentarsi davanti a noi.
Ci vengono offerte possibilità e razionalità. Possibilità di vivere al meglio ogni singolo giorno e razionalità nel rendersi conto che il meglio non ci sarà mai perchè si può sempre avere qualcosa in più.
Davanti solo contenitori.
Contenitori da riempire di altri ricordi.
Ogni giorno, anche ieri è solo un ricordo di qualcosa che non tornerà mai indietro.
Chiudiamo, sigilliamo queste scatole perchè contengono qualcosa di pericoloso.
Qualcosa su cui non possiamo più fare affidamento, emozioni di zucchero filato, corpose e dolci ma senza consistenza.
La vita è ora, la vita è adesso, non serve a nulla riesumare polvere e ragnatele.
Vivo adesso e mi concentro su ciò che ora mi rende veramente felice.
Ieri è passato, domani arriverà ma oggi è da vivere!

lunedì 17 gennaio 2011

..un venerdì sera al mercatino dell'antiquariato!

...premessa: con questo post non voglio offendere nessuno, semplicemente voglio esprimere il mio parere, poi ognuno è libero di fare quello che vuole...

Io e i miei amici non siamo mai stati anime della notte ma una volta ogni tanto ci viene voglia di andare in discoteca pur non essendo amanti della cosa.
Venerdì scorso abbiamo voluto passare la serata in discoteca.
Non voglio fare nomi per non fare pubblicità negativa, comunque siamo rimasti nella provincia di Verona.
Ho passato la settimana a guardare se per caso ci fosse qualche bella serata in giro, e sono incappata nella serata revival '70 '80 ' 90 ...
"ottimo!" ho pensato... ci si diverte sempre a ballare quel genere di musica, piuttosto del tunz tunz paraparatunz...
Arriva il venerdì sera, due ore di preparativi a casa perchè sai com'è..sia mai che incontro l'anima gemella, magari un altro tordo come me capitato li per caso!
Siamo usciti alle 10 perchè non essendo anime della notte resistere oltre senza far niente era un rischio.... magari ti metti sul divano, guardi la tv e pian piano i pensieri si fanno più leggeri, gli occhi più pesanti e ti ritrovi inspiegabilmente in pigiama e mandi a quel paese la discoteca..
Decisi e determinati di far seratona passiamo la prima parte in un bar in modalità ippopotamo tra uno sbadiglio e l'altro...
A mezzanotte ci si avvia per la disco...
Il parcheggio, la corsa verso l'entrata in camicia (perchè sia mai che lascio la giacca nel guardaroba), ritiri il biglettino che guai a perderlo se no ti prendono anche l'anima e finalmente si entra...

E da qui in poi arriva la parte più divertente!

Entriamo e tutto intorno notiamo uno strano bagliore....lucette, neon....no...teste pelate!
Età media 40 anni....ma porca troia!
Facciamo un giretto sperando di trovare un covo di giovani e invece...
Teste pelate, stempiate o brizzolate quando va bene...gente che potrebbero essere i miei genitori... donne che tentano di muoversi come le vacchette da discoteca ma in realtà appaiono come un budino quando lo scuoti...
Che desolazione.......non era specificato che nella serata revival fosse revival anche il pubblico!
La musica comunque era carina, quindi tanto valeva buttarsi in pista e divertirsi tra noi 5 pitocchi!
Arrivano le 4 e si decide di tornare a casina......

Il mio pensiero ora è rivolto a chi, oramai non più nel fiore dell'età, va in cerca di non so cosa in discoteca!
Io non sono qui a dire che uno a 40 anni è vecchio, però credo che per ogni cosa ci sia la giusta età!
Io non condanno gli over 40 al sabato sera a casa, però cavolo limitati ad andare in un bar, fatti una birra e vai a casa!
E' ridicolo vedere la classe di età media comportarsi come i ragazzini...ma per piacere!

Ho esplicitamente chiesto ai miei amici di tirarmi una fucilata nel caso anch'io a 40 anni mi trovassi a budinare in discoteca!


giovedì 13 gennaio 2011

...chi le ha inventate le fotografie!

"Chi le ha inventate le fotografie
chi mi ha convinto a portar qui le mie
che poi lo sappiamo
scattan le paranoie .."

Bè...chi le ha inventate Wikipedia mi dice essere un certo Joseph Niépce, chi mi ha convinto a portar qui le mie è stato uno dei miei ultimi lettori, appassionatissimo di fotografia!
Sono andata sul suo blog e ho provato un'invidia immensa nel vedere le sue foto.
La fotografia è davvero da considerare un'arte a tutti gli effetti, e come tale purtroppo non è da tutti poter eccellere in tale disciplina.
A me piace fare foto, soprattutto mi piace andare a ripescarle quando è passato un po' di tempo. Un tramonto può valere tanto quanto una foto tra amici per quel che mi riguarda.
Penso che un buon fotografo si riconosca dalle emozioni che sa trasmettere attraverso i suoi scatti.
Non è scontato che un estraneo davanti ad un mio scatto possa cogliere qualcosa di buono!
Un estraneo potrebbe benissimo guardare l'immagine e dire: wow... ma un buon fotografo sa tirar fuori qualcosa che va ben oltre questo!

Ho voluto mettere qui a fianco un album con delle mie foto, sono tutti paesaggi.
Fatte con una canon normalissima, da combattimento oserei dire, sicuramente per chi se ne intende saranno piene di errori di luce, inquadratura e quant'altro....però, a me piacciono!




L'impero delle luci...

Mi sono avvicinata all'arte negli anni delle superiori, soprattutto gli ultimi due, quando la facevano da protagonista le opere moderne.
Uno dei miei preferiti in assoluto è Magritte.
Pittore simbolo, forse, della corrente artistica del Surrealismo.
Il primo Manifesto surrealista definì così il Surrealismo:
« Automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere,
con le parole o la scrittura o in altro modo, il reale funzionamento del pensiero.
Comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione,
al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale. »
Corrente fortemente influenzata da Freud e dalla sua Interpretazione dei sogni, da voce a tutto ciò che prima del 1900, era rimasto soffocato dalla realtà, l'unico modo di vedere una cosa era ciò che l'occhio e la mente  fa percepire.
Il surrealismo va oltre, parla anche di sogno e di come le cose a volte non sono come sembrano:
esempio semplicissimo è l'opera di Magritte "Ceci n'est pas une pipe" 


Questa non è una pipa, bensì una rappresentazione di una pipa. Ho trovato scritto che lo stesso Magritte disse di quest'opera che quella pipa non si poteva riempire quindi sarebbe stato assurdo definirla appunto una pipa.

Non è di quest'opera che volevo parlare bensì di un dipinto che a parer mio è meraviglioso.
Un capolavoro che sempre il signor Magritte ha voluto regalarci: "L'impero delle luci"


A un primo, distratto sguardo si pensa a un dipinto semplicemente ben eseguito. Credo che chiunque abbia nulla da ridire sulla tecnica e sul soggetto preso in maniera quasi fotografica.
Ma a una secconda, più attenta, visione si scopre che l'immagine è semplicemente impossibile.
Il perchè sta proprio nel soggetto, il cielo preso di giorno. Un cielo primaverile, con delle nubi innocue tipiche di una giornata serena.
Il resto dell'immagine invece è presa di notte. Una notte cupa, uggiosa, il riflesso della casa fa percepire la presenza di una pozzanghera. Il tutto reso visibile solo dalla luce fioca del lampione al centro del dipinto.
L'immagine è quindi surreale in tutto e per tutto.
Superata quindi la soglia della normalità sorge spontaneo chiedersi che significato avesse quest'opera e Magritte stesso ci risponde con queste parole  "Il paesaggio fa pensare alla notte e il cielo al giorno. Trovo che questa contemporaneità di giorno e di notte abbia la forza di sorprendere e di incantare. Chiamo questa forza poesia."

Davanti ad opere tecnicamente belle come potrebbero essere "La Gioconda" o "La venere", il pensiero rimane freddo, al di là di un'immagine perfetta non c'è nient'altro.
Forse la forza poesia che nomina Magritte sta proprio nel fatto che la sua opera suscita domande e riflessioni.

Si potrebbe rimanere ore a parlare di lui e dei suoi quadri, non arrivando da nessuna parte perchè i pareri a riguardo sono talmente soggettivi che si potrebbe non smettere mai di discuterne. Magari in futuro scriverò di lui ancora.
Per ora torno a guardarmi ancora per qualche minuto il meraviglioso "Impero delle luci", rapita da un'immagine che può esistere solo nei sogni, quei sogni che tanto hanno turbato il '900 e che ancora oggi sono il modo per fuggire dalla vita reale e rifugiarsi in qualcosa che apparentemente può sembrare vero ma in realtà... non c'è.

mercoledì 12 gennaio 2011

...Perchè al mondo, ci sono anch'io!

Quante volte abbiamo avuto la voglia di prendere e mandare tutto a putt.. si può scrivere?!?
No dai siamo un po' signorine....
Prendere e mandare tutto a fanc.......e che cacchio! prendere e mandare tutto a quel paese!

Troppe volte mi son data l'oscar come miglior attrice non protagonista della mia vita!
Tante nomination per la protagonista ma mai una vittoria.
Voglio seriamente vincerlo in questo 2011, iniziato da poco e quindi ancora denso di aspettative!

Voglio provarci almeno, quante cose ci lasciamo sfuggire, ma non tutto è per sempre.
Ci vuole coraggio, ci vuole forza di volontà ma quanta soddisfazione può dare una giornata con il sorriso....

Mi capita spesso di essere giù di morale, così a terra che mi faccio pietà da sola...poi però basta poco a volte, basta accorgersi di qualcosa che si ha attorno, ci si aggrappa e si risale...piano piano, con la voglia di stare a galla e essere orgogliosa del sorriso, si è stampato in faccia perchè l'ho voluto io, non gli altri.

Qualcuno una volta mi disse che la felicità non bisogna aspettarla, la felicità ognuno se la crea!

Rimboccati le mani, Dani, perchè quest'anno si sorride, quest'anno si vince l'oscar........quest'anno al mondo ci sono anch'io!

lunedì 10 gennaio 2011

Io sono il risultato di come la vita mi ha voluto

Quanto è grande un cuore?
Quanti colpi è in grado di riuscire a trattenere?
Quante volte puoi colpirlo prima che si spezzi?
Quanto dolore riesce a respingere e quanto amore riesce a trattenere?
Quanto amore riesce a respingere e quanto dolore riesce a trattenere?
Quante volte può subire una cucitura?
Quanto tempo può metterci per assorbirne una?

Il mio è un cuore deluso, un cuore che cede facilmente sotto i colpi che la vita gli infligge.
Un cuore freddo, un cuore diventato duro come la roccia.
Un cuore che si è arreso e ha lasciato spazio al cervello di agire.

Sono calcolatrice, sono spietata.
Per ogni cuore che non ce la fa deve esserci una mente forte, un involucro che protegge quel poco che c'è ancora da salvare nello spazio dei sentimenti.
Per ogni volta che mando avanti il cuore mi ritorna indietro sempre più piccolo, sempre più sgualcito e fragile.

Non ne vale più la pena rischiare, meglio mantenere al sicuro quel poco che ne rimane per chi ha ancora voglia di scoprirlo, di apprezzarlo e di prenderne un pezzetto solo per ridarmene indietro il doppio!

Io sono il risultato di come la vita mi ha voluto.

mercoledì 5 gennaio 2011

..nel magico mondo di narnia..

Non mi è mai capitato neanche da bambina di appassionarmi così tanto a qualcosa, sia esso un libro, un film o qualsiasi altra cosa...
Alla veneranda età di 24 anni e mezzo sto sperimentando la cosa. Presa totalmente da un qualcosa che racchiude sia un libro che tre film... Le cronache di Narnia.
Avevo già visto tempo fa i primi due film, non ho usato il verbo guardare perchè sarebbe stato più impegnativo. La prima visione di entrambi i film è stata appunto solo un vedere immagini, sentire suoni e poco altro.
Un mesetto fa, sono andata al cinema a vedere Rapunzel (la prima volta) e appesi c'erano i cartelloni dela terzo film delle Cronache di Narnia, ovvero il capitolo che riguarda il viaggio del veliero.
Lì per lì non ho dato peso alla cosa, se non fosse che un amico, appassionato, mi chiede se avevo visto gli altri due... se avessi saputo come sarebbe andata a finire avrei risposto no, e il discorso sarebbe caduto li, ma ho detto si e quel si ha fatto in modo che durante i trailer prima di Rapunzel questo mio amico mi abbia raccontato di Narnia, del libro, del fatto che fosse un libro con simbologie cristiane, che ci fossero altri capitoli oltre quelli visti al cinema... tac...fatto!
Quando sono tornata a casa ho preso in mano il libro (è di mio fratello), un po' di titubanza iniziale perchè è un bel pacco, libri più grossi in casa mia non esistono, ma poi mi son detta :" ma si dai, è comunque una lettura per ragazzi, non dev'essere difficile arrivare in fondo"... e così è stato...
Ho dimenticato di dire che quando siamo usciti dal cinema ho promesso a questo mio amico che saremo tornati a vedere "Il viaggio del veliero", altri di noi però non avevano visto gli altri due quindi ci siamo fatti una full immersion e una domenica e un lunedì sera ci siamo sparati "Il leone la strega e l'armadio" e "Il principe Caspian"....domenica scorsa abbiamo completato l'opera andando a vedere "Il viaggio del veliero".
..non ci sarebbe niente di strano fin qua..
Il nocciolo della questione è che la cosa mi ha preso davvero parecchio, soprattutto la lettura del libro, o meglio dei libri.
Passato il primo che insomma è stato un po' così, ho letto il secondo ovvero "Il leone la strega e l'armadio" e da li sono stata completamente rapita. Sarà perchè comunque avendo visto il film riesci a immaginarti, personaggi e luoghi. Non essendo io un'esperta di mitologia se avessi solo letto fauno Tumnus avrei pensato si a qualcosa di strano ma non sarei mai stata in grado di dire cosa fosse con esattezza un fauno.
Avendo visto il film, ho letto fauno Tumnus e l'ho immaginato con le sue gambette da capretta, il corpo da uomo, la faccia buffa, gli occhi verdi, i capelli rossicci da i quali spuntano due piccoli corni.. e ovviamente sciarpa e ombrello.
Ora i libri da finire sono ancora molti, sto finendo il quarto ovvero "Il principe Caspian", ne mancano altri tre...
..però che bello! che bello poter immaginare che esista un mondo dove riesci ad affrontare le tue paure, dove da semplice ragazzino riesci a diventare un re, un mondo ideale, forse fin troppo.
Un mondo in cui può solo andarti tutto bene, perchè nel momento in cui si mette male arriva lui, Aslan, che con un ruggito sistema tutto.
Aslan è un po' come il nostro Dio. E' un Dio facile però, è vero che richiede fede ma poi si rende visibile a chi dimostra di averne, da segni tangibili del suo aiuto.
Anche se sono grande, mi fa sognare leggere di un mondo migliore al nostro, leggere di ragazzi che nel nostro mondo si confondono alla massa ma a Narnia fanno la differenza.
Uno dei dialoghi che mi è piaciuto dell'ultimo film "Il viaggio del veliero" (aimè non ho ancora letto il libro, ma spero ci sia) è stato questo:

Lucy : Verrai a trovarci nel nostro mondo?
Aslan : Io veglierò su di voi ..sempre.
Lucy : Come?
Aslan : Nel vostro mondo ho un altro nome . Dovrete imparare a conoscermi con quello . E' questa la ragione che vi ha portato a Narnia. Perchè avendomi conosciuto un po' qui,riusciate a conoscermi un po' meglio anche lì.
Lucy : Ti rivedrò ancora?
Aslan : Si mia cara ,un giorno .



...con la speranza di vedere un po' di Narnia anche tra noi.

lunedì 3 gennaio 2011

...chi ben comincia...

La cosa che più mi è rimasta in mente della notte dell'ultimo dell'anno è stato il sogno che sono stata in grado di fare in quei ritagli di sonno fatto in qualche modo dalle 6.00 alle 11.00 ...
Il sogno è stato breve, di quelli che si fanno un secondo prima che suoni la sveglia... o almeno così sembra.
La scena era quella che effettivamente stavo vivendo, ovvero stavo dormendo con due mie amiche sui materassi (perchè ogni anno all'ultimo facciamo le sfollate)...stiamo dormendo e io vengo svegliata da alcuni rumori...mi metto a sedere sul letto e vedo entrare un uomo tutto vestito di nero e incappucciato che fa segno a una macchina di venir dentro per parcheggiare..solo che questa macchina , man mano che entra, scopro essere un carrofunebre....mentre l'uomo gesticola per far entrare la macchina compare l'amica che aveva ospitato la festa dell'ultimo e che ci aveva tenuto li a dormire e dice all'uomo incappucciato di mettere il carrofunebre da una parte tanto per un po' non lo usava più... e il carrofunebre era praticamente la tavola su cui abbiamo mangiato all'ultimo.

Cioè ma che culo, sognare carrofunebri al primo dell'anno...ovviamente quando mi sono svegliata l'ho raccontato a tutti, perchè era veramente assurdo... uno si fa mille propositi e poi sogna i carrofunebri...

... invece...

Oggi per curiosità sono andata a cercare tra i significati dei sogni cosa volesse dire il mio amico carrofunebre e guardate un po' cosa ho trovato scritto:  vedere un carro funebre nel vostro sogno, indica che si sta entrando in una nuova fase. Hai bisogno di portare via e lasciare andare tutti i problemi di incompiuto. Iniziare a prendere azione e effettuare le modifiche necessarie che vi porterà in questo nuovo livello di transizione.
Io non ho mai creduto nel significato dei sogni, o meglio non mi sono mai interessata di questo, di andare a cercare il significato e robaccia varia però cavolo...ho fatto questa ricerca per caso e mi sono sorpresa.
Chiunque mi conosca un po', o semplicemente abbia letto il post prima di questo, sa che quello che cerco è proprio la svolta, la voglia di mettere un punto e andare a capo.
Ed ecco qua che il mio inconscio l'ha tirato fuori sotto forma di carrofunebre....sono rimasta senza parole..davvero!
Sognare carrofunebri al primo dell'anno quindi è di buon auspicio........per fortuna mi è venuto in mente di controllare il significato però...se non lo sai non è che sia proprio il massimo... e invece...che storia!